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 Il
          film Magdalene sarebbe un' accusa levata contro il cattolicesimo
          irlandese e la cultura di quel Paese: questo sostengono alcuni
          commenti, che ho avuto modo di leggere nel presente  dibattito. Siamo
          sicuri che questa sia "la verità, tutta la verità e niente
          altro che la verità"?   Proprio
          nei giornali di oggi viene riportata la notizia di un allarme lanciato
          dal Papa sull'abuso della sessualità da parte dei giovani. Lopez
          Trujillo, presidente del Consiglio per la famiglia ha lamentato (cito
          testualmente) "la manipolazione culturale che sta portando al
          riconoscimento delle coppie di fatto e delle coppie omosessuali". Cosa
          c'entra tutto questo con le Maddalene? Nulla se ci riferiamo ai metodi
          usati in quei "riformatori morali", metodi propri di tutte
          le istituzioni totalizzanti, laiche o religiose che siano. Molto
          se ci riferiamo a quella malcelata sessuofobia che da sempre pervade
          la religione cattolica (spiace davvero dirlo).   La
          società occidentale e consumistica è sottoposta ad un attacco
          continuo da parte della chiesa, per un suo principio fondamentale: la
          libertà di scelta dell'individuo nei suoi consumi, nelle sue
          inclinazioni, nel suo modo di vivere ed esprimere la propria intimità
          e, dunque, la propria sessualità. Lo
          scandalo delle "Magdalene" sta proprio nella finalità di
          annichilire l'Io delle poverette ivi rinchiuse e di azzerare la loro
          personalità, la loro libertà e la loro sessualità. Non
          è un caso che, ancora notizia di oggi, ci sia un boom delle vocazioni
          proprio nei Paesi del Terzo Mondo, in cui l'esigenza di libertà,
          autonomia ed indipendenza dell'individuo è meno sentita.   Se
          dunque la Chiesa cattolica è lontana anni luce dai metodi usati nei
          riformatori irlandesi descritti da Mullan, siamo proprio sicuri che si
          possa dire altrettanto trattando del merito della vicenda? Siamo
          sicuri che quella diffidenza verso l'indipendenza dell'individuo e
          l'autonomia nell'esprimere la propria sessualità, rappresentata dalle
          pur macchiettistiche suore di Mullan, non connotino (seppur molto più
          "sottotraccia") ancora gran parte del pensiero cattolico?   Un
          saluto con affetto e simpatia   Francesco
          Borzini  
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