<<<-salva o stampa il file, leggerai con più comodo

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

 
Per il Nobel a Emergency e a Gino Strada
 
Reteblu aderisce alla campagna promossa da alcuni premi 
Nobel (vedi articolo qui sotto) volta a promuovere la 
candidatura di Gino Strada e di Emergency al premio
Nobel per la pace. Mentre alcuni uomini armati
si facevano la guerra, Gino Strada 
nei suoi due ospedali in Afghanistan cercava di rimediare
ai danni della guerra e delle mine antiuomo. 
Laddove la guerra è distruzione, Emergency ha 
significato ricostruzione. Senza 
ricevere alcun compenso è rimasto sotto le bombe (che già
avevano colpito edifici dell'ONU e della Crocerossa)
per porre rimedio agli "effetti collaterali" rischiando 
lui stesso di diventare un "effetto collaterale".
Il gesto dei medici di Emergency è stata la più efficace
proposta di un modello di pace alternativo alla guerra,
perché ne ha messo in evidenza la barbarie mentre 
lavorava per salvare delle vite. Se il soldato rischia la
vita ma la toglie ad altri uomini, Gino Strada rischiava
la vita per ridare la vita a chi stava per perderla 
a causa della guerra. 
proemergency@ilgiorno.it  è l'indirizzo di posta 
elettronica al quale inviare
l'adesione alla proposta di conferire il premio Nobel
per la pace a Emergency e a Gino Strada. 
 

«A Strada il Nobel per la pace»


Un comitato per il padre di Emergency: con Levi Montalcini, Dulbecco, Fo, Gorbaciov e Menchu
Sono passati solo otto anni da quando, nel 1994, Gino Strada fondò Emergency con l'obiettivo di arrivare là dove guerre di tutti i tipi provocavano vittime innocenti. Da allora la «E» stilizzata, simbolo di Emergency, è divenuta un logo riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo grazie soprattutto all'enorme lavoro svolto: sono 285 mila, infatti, le persone curate dall'associazione, e di queste quasi 122 mila nel solo Kurdistan iracheno. Inoltre ospedali con pronto soccorso e sala operatoria sono stati aperti in Iraq, Afghanistan, Cambogia, Sierra Leone. Una battaglia civile alla quale Strada ne ha sempre accompagnata un'altra, quella contro le mine antiuomo causa di stragi e menomazioni soprattutto tra i bambini. Proprio per l'impegno umanitario dimostrato in questi otto anni, ieri a Roma è nato un comitato che propone di assegnare a Gino Strada il Premio Nobel per la Pace. Al comitato hanno dato la propria adesione i Nobel Rita Levi Montalcini, Roberto Dulbecco, Dario Fo, Michail Gorbaciov e Rigoberta Menchu, ma anche un cospicuo numero di deputati e senatori (tra gli altri Giulio Andreotti, Daria Bonfietti, Rosy Bindi, Francesco Rutelli), don Luigi Ciotti e personaggi dello spettacolo e dello sport, da Adriano Celentano a Maurizio Costanzo a Massimo Moratti e Roberto Baggio. «Per questo comitato - ha detto il giornalista Giulietto Chiesa - ci aspettiamo adesioni indipendenti dal colore politico, dal momento che l'aiuto fornito da Strada viene dato senza badare alla bandiera di chi in quel momento soffre». «E' proprio questo mettere l'essere umano al centro della visone del mondo - è il parere espresso invece da Moni Ovadia - che fa di Gino Strada un eroe controcorrente in questo mondo che punta sulla centralità del mercato. In questo momento invece il mondo ha bisogno di persone come Strada».

Un'impressione, quella di Moni Ovadia, che sembra essere condivisa anche da molti giovani. Stando infatti ai risultati di un sondaggio, Gino Strada risulta in testa a una graduatoria degli «eroi viventi» stilata da ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 18 anni. Ha indicato il suo nome il 69% degli intervistati, preferendolo così al Papa (67%), a Nelson Mandela (65%), Roberto Baggio (64%) e all'inventore di Internet Tim Barners-Lee (52%). «I giovani considerano un eroe chi ha spirito di sacrificio, senso del gruppo di appartenza, fedeltà», ragiona Claudio Sabatini, dell'omonimo gruppo che ha promosso il comitato. All'iniziativa ha adrito anche l'ex segretario Pds Achillo Occhetto sia - ha spegato - per essere stato «uno dei pochi parlamentari a votare cntro la guerra e come primo formatario della legge contro le ine che è oggi una delle più avanzate del mondo».

Tra le iniziative a favore di Emergency va segnalata quella messa in atto dal manifesto per mercoledì 24 aprile. Al prezzo di 3,50 euro, con il giornale i lettoiri troveranno il cd «Jamila», interpretato dal chitarrista Francesco Bruno e dagli Agricantus. Il ricavato servirà a finanziare un centro chirurgico in Sierra Leone.



Tratto da "Il Manifesto" 11 aprile 2002

_________________________________________________________________