Adesso Online

Rivedere "E.T." vent'anni dopo

Incontrare il Piccolo Principe...


di Arnaldo Casali

Forse è il film più famoso della storia del cinema, eppure, curiosamente, in televisione non viene mai trasmesso. Curioso davvero, visto che Pretty Woman e Ghost vengono riproposti almeno una volta l'anno, i film di Fantozzi e Verdone anche due-tre, ma anche Via col vento e lo stesso Jurassic Park non è che ci facciano sentire così tanto la loro mancanza. Invece E.T., trasmesso per la prima volta a dieci anni dall'uscita al cinema (un vero record!) è ancora un animale abbastanza raro sul piccolo schermo.

Andare a vedere al cinema la nuova versione di E.T. quindi, può significare davvero rivedere quel film dopo vent'anni.

Per me, personalmente, è stato un po' così.

E.T. fu la prima videocassetta che ho noleggiato - nel 1987 - e l'ho rivisto una volta in televisione. Tre volte in 20 anni, quindi: davvero poco per essere il mio film preferito in assoluto, e considerando che ci sono molti altri film - come Grease, Ritorno al futuro o La sirenetta ma anche Poliziotto Superpiù o Tempi moderni, che posso dire davvero di conoscere a memoria.

Per E.T. non è stato così. Non ho mai pensato di comprare la videocassetta, non ho mai rivisto la registrazione.

E il perché forse l'ho capito proprio adesso.

Rivedere E.T. dopo vent'anni è un'esperienza difficile da spiegare a chi nel 1983 non aveva otto anni e non era un bambino castano, timido, con un fratello più grande, una cuginetta più piccola, e una madre che lavorava e il pomeriggio lo lasciava a casa solo con il suo mondo, e che magari la mattina faceva finta di avere la febbre per non andare a scuola e restare a giocare con i suoi amici immaginari…

Perché "E.T." - lo sanno tutti - parla di un extraterrestre ma non è un film di fantascienza. E' un film sull'infanzia e sulla solitudine. E.T. è l'amico immaginario, il giocattolo e il profeta che tutti noi avremmo voluto incontrare.

Non a caso, se il film non l'ho più rivisto, il pupazzo di E.T. che mia madre mi regalò quell'anno per l'onomastico divenne per sempre il mio amico inseparabile; molto più che un giocattolo: guai a chi osava dire che era solo un pezzo di plastica. Ogni anno con mia cugina festeggiavamo il suo compleanno, con festa e bigliettini di auguri; lo portavo sempre con me dovunque andavo; ci parlavo, soffrivo come per un fratello se gli si rompeva qualcosa. E ancora oggi è lì, sul luogo più sacro della mia camera, e guai a chi lo tocca.

Pochi giorni dopo aver visto il film sognai di essere Elliot, rivissi la scena finale, rividi dalla terrazza di casa mia l'astronave partire lasciando dietro di sé un arcobaleno.

Il film non l'ho più rivisto, ma avevo l'astronave, Elliot in bicicletta, l'album delle figurine, quello da colorare e il libro illustrato che ho riletto decine di volte.

Così il film è diventato mito. Un mito che non si doveva infrangere rivedendo il film.

E allora quando a quasi trent'anni ti trovi a rivivere quella storia al cinema ti fa un effetto strano: ti sorprendi a non ricordare tante scene, tanti collegamenti - soprattutto - tra una scena e l'altra. Ti commuovi ma intanto noti tante cose che non avevi notato. Cogli le citazioni, resti un po' indispettito per gli effetti speciali aggiunti con il digitale che rendono più finto il pupazzo di Rambaldi, guardi inevitabilmente il tutto con un occhio molto più critico; non sei più Elliot, ma vedi ancora le cose con la sua prospettiva. Non è come guardare un album di fotografie, è molto di più:  perché stai realmente rivivendo la stessa esperienza vissuta vent'anni fa, con vent'anni di vita di più addosso.

Allora ti rendi conto che E.T. è il Piccolo Principe sceso nel deserto della tua vita.

Perché E.T è Elliot e Elliot sei tu. E allora capisci perché non ci sarà mai un sequel, allora capisci perché E.T. non tornerà mai più, come non torna il Piccolo Principe; e allora non puoi fare a meno di piangere quando E.T. parte e ritorna nel suo mondo, perché con il piccolo extraterrestre sono la tua infanzia e la tua innocenza che se ne stanno andando.

Il ritorno di E.T.